3 - Osteria numero mille..paraponzi ponzi po….

Ches 25  

Sono il comproprietario di una locanda infestata.

Riscrivo, perché forse non ci credo del tutto nemmeno io.

Sono.

Proprietario (con altri tre, ma tanto prima o poi a forza di fare gli scavezzacollo ci lasceranno le penne, e quindi d’ora in avanti scriverò proprietario…).

Di.

Una.

Locanda.

INFESTATA (notare il maiuscolo).

Devo fare ordine, a qualche giorno di distanza dall’accaduto, con le mani polverose per le pulizie fatte ed i chiodi arrugginiti rimossi.

Torniamo indietro alla tarda nottata di sei giorni fa, con la nostra discesa nelle fogne. Una serie di impresentabili cunicoli con effluvi pestilenziali ed escrementi galleggianti, un’oretta a passeggiare nello schifo, con Harael che pensavo ci lasciasse le penne solo per l’olezzo.

 

 

Poi, quel trivio. Quell’oscena creatura, grande come un pompelmo, con tentacoli in grado di scagliare raggi ed una bocca dai denti aguzzi, Mai visto nulla di simile, mi hanno anche detto il nome, ma ero troppo nervoso per ricordarlo. Tra colpi di mazza e di spada, ci ha pensato una spettrale mano della mezzelfa a metterlo a tacere. Il massimo che io sia riuscito a fare, pietrificato, è stato appiattirmi al muro ed osservare i colpi dei miei temporanei compagni, stavolta più in palla del solito…

Siamo saliti al tunnel superiore, e sono andato in perlustrazione con l’unica in grado di starmi dietro nel sotterfugio, ossia Harael, che mi parla nella mente sussurrando parole che arrivano direttamente alle mie orecchie. Incredibile cosa sappia fare un incantatore, sono sconvolto sempre di più…

Da un ballatoio ad una stanzetta, da lì ad un’altra, con un astuto goblin abbioccato su una lercia scrivania. Imbavagliato e messo sotto torchio da un Rednoras che sarà il caso di non fare arrabbiare troppo, vista la facilità con cui interroga i prigionieri, ci svela la strada per trovare questo cazzo di amico di Volothamp, guardato a vista dal capo! Magari interrogarlo con un pochino meno irruenza non sarebbe male, perché chi diamine sia questo capo non è dato a saperlo!

Si vede che l’interrogatorio deve avergli fatto scorrere nelle vene adrenalina come fosse brandy (a proposito, nella locanda ci sarà il miglior brandy del distretto…l’ho già detto che ho una locanda?)…

(NOTA 1: informarsi su dove si possa acquistare il miglior brandy di Waterdeep)

...insomma, ad un certo punto Red perde la brocca. Non so cosa sia successo, ma nella perlustrazione ordina una carica contro una specie di nano cereo, che di colpo si ingrandisce del doppio della sua stazza. Cazzo, chissà quanta birra potrebbe contenere un nano in uno stomaco grosso il doppio! Insomma, urla e strepiti fanno crollare la porta di un bagno putrido, da cui esce una maleodorante fanghiglia dotata di vita propria. Tra una cosa e l’altra, ammazzano anche questo duergar. Ma dico, cazzo, vogliamo imparare ad interrogare i prigionieri o andiamo avanti come aratri spinti da buoi? Hai voglia che Harael ripeta sempre “è barbaro, è barbaro”…Ci sono barbari e barbari come ci sono goblins e goblins: quello catturato era talmente sveglio ed astuto che avrebbe potuto gestire la contabilità di un locale commerciale…ad esempio una locanda…

(NOTA 2: non ho capito come faccia, ma se Red viene colpito tira fuori crepitii elettrici. Che sia anche lui un incantatore? Saris, cerca di scoprirlo…)

Pochi passi dopo, è Gunther a perdere il controllo, scagliandosi in una insensata caccia al mezzorco che sta per colpire il povero Floom, fiamme nelle mani. Capisco l’odio e l’urgenza, ma una mezza strategia, fosse anche appena accennata, sarebbe stata necessaria. Si buttano tutti allo sbaraglio senza ritegno, come se non tenessero affatto alle proprie vite…

(NOTA 3: guarda e impara, Saris. È esattamente quello che non dovrai mai fare!)

Non è però il mezzorco, che pure abbatte Gunther con una spaventosa fiammata magica, a colpire la mia attenzione. I miei occhi vanno su una creatura levitante, con tentacoli sul viso, che attraversa senza colpo ferire un muro solidissimo e che accarezza, come fosse un cagnolino, un cervello dotato di artigli.

Un cervello dotato di artigli. Praticamente un incubo.

Mi faccio coraggio, con Harael che mi supplica di non cedere al mio istinto e di non scappare.

Incocco una freccia. Mi trema la mano. Non scocco dai bersagli di paglia di Baldur’s Gate, e quel mostro non è immobile.

Liscio. Aria. Vento.

Harael, coraggiosa, si getta verso Gunther, per fargli forzatamente ingerire una pozione curativa donataci dalla guaritrice Obaya prima di abbandonare la locanda. Lo fa a costo della sua stessa vita, senza badare alle conseguenze. Deve essere la pericolosa influenza barbarica di Rednoras.

Red agita il suo martello, Gunther si rialza. Poteva essere peggio. Mi tranquillizzo, prendo un bel respiro, chiudo l’occhio sinistro e miro, come insegnatomi da Alatos. Annerisco i contorni, inquadro quel cervello deambulante e scocco.

La freccia parte dritta, fendendo l’aria con precisione, e va a segno come nei miei migliori allenamenti.

Un colpo di fortuna. Non è il caso di sfidare la sorte, però, e quindi rinuncio (non senza un pizzico di malincuore) alla perlustrazione della stanza per afferrare Floom e tornare, con lui e gli altri, indietro alla Locanda del Portale. Forse avrò perso dell’oro o qualche gemma, ma ho salvato la vita.

Da questo momento, la grande sorpresa. Volothamp non ha finanze sufficienti per saldare il nostro debito, ma offre, quale corrispettivo, la proprietà di un edificio da lui acquistato, la locanda del Teschio di Troll. Ci comunica essere infestata da un’anima inquieta, forse un poltergeist, e che per questo avrebbe acquistato l’edificio ad un prezzo di favore.

Decidiamo di andare a dare un’occhiata al posto, non volendo acquistare a scatola chiusa, ma nel frattempo apro in questo diario una pagina romantica e privata, che pertanto non toccheròà più.

Perry, lo scudiero di Gunther, è innamorato. Dopo avergli deposto nel taschino tre dragoni, quale ringraziamento per la commissione svolta, ho sentito al tatto come egli avesse un anello nella tasca delle braghe. Aggiungendo a ciò il fatto che stesse baciando una ragazzetta, direi che due più due fa quattro. Viva la sua vita, bravo ragazzo, e venga a festeggiare il matrimonio nella mia locanda, con fiumi di birra. Sono certissimo che anche gli altri comproprietari saranno concordi, almeno due su tre….Di certo lo sarà Red, che se ne è uscito con un “la mazza a Perry la pulisce la ragazza” che mi ha tanto ricordato quel goliardico umorismo pecoreccio da Gilda!

Ah, l’ho già scritto che ho una locanda infestata?

Quattro piani. Cinque comignoli. Una torretta, che cercherò di far diventare la mia stanzetta privata.

Nel salone mobili rotti, vecchie posate, tutto corroso. Stimo la riparazione in un lavoretto di poco conto, da non più di trecento dragoni. Purtroppo sbaglierò, ed anche di parecchio, ma se fossi un esperto di ristrutturazione farei l’architetto, no?

Scendo in cantina per valutare la situazione, e faccio la conoscenza con lo spirito del mezzelfo Leaf. Non ho mai avuto a che fare con uno spirito, ma di certo il vecchio oste non è un’entità malvagia: abita la locanda, la SUA locanda, e non lo abbandona. Devo procedere alla comunicazione giocando d’astuzia, ed utilizzando un metodo che ho visto eseguire a casa di uno dei miei compagni di gilda durante una giocosa seduta spiritica: il cerchio delle lettere.

Leaf non vuole abbandonare il posto: siamo d’accordo che non lo abbandonerà, e che anzi sarà la grande attrazione della locanda, che potremmo chiamare “Lo Spirito Errante”.

Non ricordo se ho già scritto di possedere una locanda infestata…

L’emozione di un dialogo spiritico, la tensione del momento, l’adrenalina di così tante emozioni nuove in un tempo brevissimo mi fa commettere il primo vero errore di questo viaggio. Grave, gravissimo, imperdonabile. (NOTA 4: un errore del genere non deve mai più capitare. Devi tenere indosso le tue maschere, non puoi permettere di far vedere chi tu sia. Segui il copione, non sbagliare, non commettere manchevolezze!) La maledetta bussata di Rednoras. Non una, ma due volte…

Non ho smesso di pensarci, per minuti interminabili, che si sono trasformati in ore. A questo punto, con Rednoras a ronfare ubriaco in stanza, Gunther a discutere con Perry di vicende amorose, Durnan ad accettare scommesse per il gruppo di cinque avventurieri sceso nel pozzo, ho approfittato per confidarmi con Harael.

Mi fido di lei perché mi fa molta paura. Mi sembra una spanna sopra gli altri, e voglio averla al mio fianco. Solo per lei, per ora, ho scostato il primo velo. Solo quello più superficiale, però, è ancora troppo presto per fare qualche passo ulteriore.

Cinque carte, ricorda. Per ora non se ne sono meritati nemmeno una.

Da questo momento, solo burocrazia.

Pagamento della tassa di trasferimento della proprietà.

Calcolo dei costi, assai più dispendiosi della mia dozzinale previsione.

Decine di Gilde a cui dare mandato.

Un invito presso la Torre del Bastone, nel quartiere del castello, da parte di un misterioso personaggio.

E soprattutto Garlen che, al mercato, si dichiara a disposizione, e che mi ricorda come si facciano gli affari, facendomi pagare un coccio per nove teste d’aglio, a dispetto dei nostri rapporti.

A Waterdeep non si fa credito a nessuno.

Lo scriverò dietro al bancone della mia locanda.

L’ho già detto che sono proprietario di una locanda infestata….?