10 - Drago scontento, problema per cento

Tarsakh 9

Ci sarebbero persone, individui privi di ogni più minimo istinto di sopravvivenza, in grado di saltare di gioia come grilli alla sola idea di trovarsi accanto a un drago.

Occhio, perché fra il trovarsi ACCANTO a un drago e DENTRO un drago la differenza è sottilissima, flebile, labile, ma totalmente decisiva!

La nostra Harael, questo, sembra non averlo compreso. Se fosse totalmente umana, potrei dire che si tratti della giovane età, con la classica irresponsabilità dell’adolescenza, ma qui con i mezzelfi non ci si capisce nulla, quindi potrebbe essere solo incoscienza allo stato puro…

Provo in qualsiasi modo ad evitare di mettere a repentaglio la mia vita, ma in effetti abbiamo stretto un patto, e non vorrei essere il primo a scioglierlo, almeno non espressamente…Cerco quindi di giocare d’astuzia, provando ad assumere, assieme alla pozione per Respirare sott’Acqua, un leggero veleno che causi un effetto visibile, come vomito o febbre, per farmi esimere dalla missione.

Gli dei non sono a mio favore. Giro per un’ora, senza trovare qualcuno che ne abbia una dose già filtrata! Dovrei aspettare, ma tempo non ne ho! Cerco di farli rinsavire, ma mi vengono rinfacciate le regole del patto, maledizione!

Cerco di ammaliare finanziariamente Red, ossessionato da una ricerca di denaro necessario a mille adempimento, fornendogli 25 dragoni per interrogare il cadavere dello gnomo (che schifo….) pur di avere un alleato che mi faccia permanere sulla barca, senza tuffarmi in torbide acque per incontrare un drago. E cosa si inventa, il nostro barbaro dai capelli rossi? Che dovrò fare il ritratto del drago, da bravo disegnatore quale sono….

Cazzo! Non solo ho la vena artistica di un hobgoblin monco, ma questo vorrebbe comunque dire VEDERE il drago, che è proprio quello che non vorrei fare. Un accordo che rischia di ritorcermisi contro…

Che poi il drago di bronzo, che dovrebbe essere proprio quello che andiamo ad incontrare, sparerebbe fulmini a detta di Volothamp, che nell’acqua son la morte sua, anzi…la nostra….

Un battello, fino all’attracco presso una piccola locanda di pescatori. È proprio il locandiere a darci le indicazioni più precise su dove trovare questa grotta sottomarina; a quel punto, una piccola barchetta a remi è il solo mezzo di trasporto possibile.

Sul punto, il delirio. Chi si tuffa per primo? Ed ecco il dramma familiare, l’apoteosi del lancio di piatti: Harael vuole tuffarsi per prima, Red non ci sta, e allora battibecchi in mezzo al mare, con un drago sotto di noi. Per gli dei, questi due dovrebbero trascorrere meno tempo in barca e più in camera da letto!

Una piccola agitazione dell’imbarcazione taglia la testa al toro: Harael beve la pozione e si butta, seguita subito da Red. Una luce intermittente sulla mano di lei fa strada nel buio. Gunther esita, e poi li segue.

Restiamo io ed il giovane Perry, che gioca sporco, come solo un vecchio ammaliatore saprebbe fare. La butta sul patetismo, sull’occasione irrinunciabile, e mi convince a fare qualcosa di totalmente insensato: dividere in due la pozione magica (nota 1: mai più farlo, mai più, irresponsabile cretino di un Saris!). E giù in acqua, nel freddo e nel buio, con una sorta di lucciola magica quale segnale intermittente, sempre più profonda….

Da questo momento, non c’è raziocinio, ma solo emozione. Un veliero abbandonato, inutile relitto sul fondo. Il drago che compare alle nostre spalle, invisibile come una sogliola sul piatto fondale. Fuggo come un fulmine, io che nuoto verso l’alto in perfetto stile cagnolino, la bocca che non sembra respirare più alcunchè, ed il drago che mi circonda di una bolla d’aria, per attirarmi a sé e potermi interrogare.

Interrogare ME: l’unico che non ci voleva venire. Harael, è con lei che dovrebbe parlare. Gunther, il valoroso paladino. Red, il possente barbaro. Non con me, che sono la massima summa delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo.

Al drago Arharis, ecco il suo nome, piace dare soprannomi, questo è chiaro.

Io divento Saris l’Ingannatore, che non è un bel biglietto da visita.

Harael diviene l’Audace.

Gunther il Valoroso Nobile.

Red inizia come l’Amante della Natura, e per sua fortuna il drago parla bene il Comune, perché per un attimo ho temuto che lo denominasse il Naturista, ma a lui sono concessi più appellativi, fra cui il Nobile, con cui fa scopa con Gunther, e l’Ingegnoso.

Insomma, il buon dragone ha una richiesta non da poco: ha bisogno, brama, desidera con ogni stilla di sé un tesoro degno della sua fama. Ci comunica anche di sapere dove questo tesoro possa essere, ma di non poter accedere alla grotta in cui è nascosto per un’invisibile barriera sottomarina che bloccherebbe l’accesso dei draghi a Waterdeep.

Santa barriera, aggiungo io. Santissima barriera. (Nota 2: ringraziare il creatore di simile artificio magico)

Saremo noi, quindi, a fare il lavoro sporco, in cambio di una percentuale del tesoro. Non si sa di certo quanto essa sia, poiché non è che ci si possa mettere a questionare con un drago di bronzo, e quindi tendenzialmente sarà un lavoro fatto per la fama e per la gloria.

Una grotta. Un’altra grotta, allagata. Una parete illusoria, che a noi non la si fa, dietro la quale c’è una piccola divaricazione, con alla fine una notevole aura di magia.

In una stanza oscura, una vecchia. Forse, una delle tre streghe della congrega, una strega marina! Lo stesso paladino, a cui si drizzano magicamente i peli del braccio in presenza di malvagità, ne risulta inorridito, circondata com’è da rane appese ed ammennicoli impagliati. Saggiamente, decidiamo di ritirarci per elaborare una strategia.

In città ci dividiamo. C’è chi va a parlare con la Druida, per spiegare l’accaduto, ed c’è chi come il sottoscritto va ovviamente a fare la spia, per ottenere apprezzamenti e lodi, dal sodale Skimo, che purtroppo comunica come lo scarso preavviso non darebbe alcun modo agli Zentharim di racimolare forze sufficienti per arraffare il tesoro. Lo immaginavo, ma non potevo non provarci….

Di ritorno, però, cerco di analizzare la futura scena del crimine, e decido di acquistare una grossa rete da pesca: so già bene come usarla, e so che potrà essere per noi un gran vantaggio, sia per accalappiare che come rallentamento in caso di fuga…

Tornando nella grotta, ore dopo, vediamo la scena esattamente identica a come la avevamo lasciata. La cosa, considerata anche l’illusione del muro roccioso, mi puzza assai. A passo del giaguaro, silenziosissimo, mi avvicino alla vecchia di spalle, ma mi rendo conto di come tutto ciò sia solo un tranello quando sento un grido lacerare l’aria, ed una megera bluastra atterrare sui miei compagni, terrorizzando a morte Gunther, che quasi si pietrifica.

 

Trascorrono poche decine di secondi in tutto, fra martellate e dardi magici.

Ma non è questo a colpire il mio campo visivo. È Gunther a sconvolgermi: occhio pallato, gote paonazze, letteralmente sul punto di farsela addosso. L’ennesima mana, che lo fa collassare a terra gli evita un imbarazzo eccessivo persino per lui. Ma dico, nel suo Ordine non insegnare a parare i colpi? Ad incassare gli impatti? A proteggere la propria incolumità?

Che insegnamento dovrebbe dare a Perry un uomo di cotanta fragilità?

Perry sarà l’arma vincente di una tattica ben congegnata. Addetto a far calare la rete sulla strega non appena udirà urlare il suo nome, egli dimostra tempismo da orologio, e blocca la fugura dell’infame megera mentre l’acqua allaga il suo loculo.

Circa 2000 Dragoni del vecchio conio, fra quei forzieri ammuffiti, documenti ormai fradici, ingredienti inutilizzabili, un anello, una bacchetta, una sacchetta con delle pietre. Arraffiamo tutto col solerzia, e cerco anche di infilarmi nelle tasche qualche “privilegio personale”.

Idea interessante, fra umani. Totalmente inutile con un dragone che, eccitato dal ritrovamento, annuserebbe l’oro anche se fosse sottoterra a tre miglia di distanza, coperto dal letame di cavallo. Per noi 200 Dragoni ed un oggetto a mia scelta: opto, nella mia inesperienza, per le due pietre nella sacchetta, poiché se non altro sono due invece di una sola.

Tornati in locanda, mentre Perry mostra la sua generosità cedendo la sua parte alla causa della locanda, Gunther si ritira a pregare nel tempio per l’intera nottata. Non sia mai che il suo dio gli faccia capire una volta per tutte quale sia la sua strada, proteggendolo in modo non così intermittente…

Dopo una notte ristoratrice, in Tarsakh 9, ci dividiamo come al solito.

Mentre c’è chi va a consegnare alla druida il cadavere della Strega Marina, che in locanda certo non può rimanere, vado a comunicare a Tashlin la presenza del Drago e del tesoro nel veliero: contravvengo agli ordini della bestia, ma essa non può entrare a Waterdeep, e questo mi rassicura molto. Inoltre, se gli Zentharim decideranno di affrontarlo, potrebbe accadere qualcosa di interessante, di molto interessante…

Quindi, il consueto proficuo addestramento con Mastro Banther, che mi regala progressivamente accesso a stanze più riservate, con qualche accesso speciale. Pazienta, giovane Saris, non avere fretta, e tutto andrà a posto….

Il pomeriggio passa liscia, con un paio di gustose novità.

Intanto, l’inserimento permanente di Perry nello staff della locanda. Meglio locandiere che scudiero, forse, solo il fato lo dirà…

Poi questa benedetta occhiata a questi registri anagrafici per la famiglia Kassalanter. Questo giornaletto da quattro punte si è inventato tutto! Se la morte del figlio risulta confermata, presumibilmente per cause naturali, della fantomatica sorella non c’è traccia!!!

Adesso, chiudiamo questa annosa vicenda e dedichiamoci ad altro. L’inaugurazione della locanda è prossima!