2 - Ferisce più la “penna” che la spada…

Questa feste dei folletti è iniziata bene e finita malissimo.

Subito un bel guadagno, con Durnan ad offrirci un’intera settimana di vitto e alloggio per un semplice Dragone. Offerta ovviamente accettata, purtroppo da tutti…Avrei preferito maggiore solitudine.

A quel punto, è giunto il momento di gettarci in questa perigliosa caccia all’uomo, alla ricerca dello scomparso Floon.

Mi sono subito separato dagli altri, per andare ad esaminare la zona attorno alla Taverna del Drago Infilzato, e trovare eventuali vie di uscita in caso di pedinamento. Non so cosa siano andati a combinare quei tre scavezzacollo, ma hanno parlato di una mappa viola, che dovrebbero aver comprato in un negozio aperto fino a tarda notte). NOTA 1: chiedere di vedere la mappa.

Sono entrato appena prima del loro arrivo, scegliendo un piccolo tavolo affinchè non facessero la sventatezza di sedersi assieme a me. Sono sicuramente stati osservati da almeno due uomini seduti a pochi passi da loro, e sono stato costretto in parte a scoprirmi urtandoli per farlo loro capire: potrebbe però essere stato un falso allarme…La prudenza non è mai troppa.

Le informazioni ricevute dal taverniere sono state poche ed un po’ confuse: Floon e Volothamp hanno passato del tempo a giocare, ma poi Floon è stato lasciato da solo. Successivamente, il rampollo della famiglia nobiliare dei Neverember (NOTA 2: ottenere informazioni sulla famiglia, comprendendone la disponibilità economica) lo ha raggiunto, e quando i due sono usciti assieme, 5 uomini non clienti abituali si sono alzati e li hanno seguiti.

Capire dove fossero potuti andare è stato un mistero: si è parlato di un serpente alato come tatuaggio, probabilmente simbolo degli Zentharim (NOTA 3: Saris, ricorda che il tuo tatuaggio è molto simile ad esso, forse potresti ritoccarlo per farlo passare come tale) e che il gruppetto potrebbe essersi recato ad un magazzinetto presso la Stradina delle Candele.

A questo punto, alle 4 di notte, quasi fosse il loro stesso figlio, i tre avventurieri hanno cominciato a richiedere con forza di recarsi nottetempo al magazzino. Passi per Gunther, che sto vedendo sempre più assatanato nella sua regola d’onore, ma non mi aspettavo che i due mezzelfi fossero così in cerca di gloria ed avventura, soprattutto Rednoras. Accetto solo in previsione di un guadagno…

Mi stacco da loro per andare a perlustrare la zona della Stradina delle Candele, vicoletto buio ma almeno non cieco, illuminato da una fioca luce magica (almeno questa non possono romperla). Il cancello è già aperto, tanto da far pensare ad una precedente intrusione, ma con quei tre allocchi fingo di scassinarlo io, per prendermi il merito di ciò. Con la mezzelfa ci nascondiamo fin sotto la finestra, per dare una fugace occhiata, mentre i due uomini sembrano avere l’agilità di un masso e la scaltrezza di una civetta cieca. (NOTA 4: verificare capacità di mimesi della mezzelfa, unica in grado di accompagnare).

Gunther è il primo ad entrare, seguito da Rednoras, da una porta lignea con un serpente alato inciso sopra.

Da quel momento, l’inferno.

Tra tavoli e sedie rovesciate, con cadaveri a terra e scale che salgono, ci sono quattro oscene creature simili ad uccelli umanizzati, incappucciate ed armate di lunghi pugnali.

Gunther si è buttato allo sbaraglio, e Harael è riuscito a scagliare incredibili dardi di luce che curvano a comando!! Il problema è stato Rednoras, che è stato incapace di assorbire i colpi ed è crollato a terra: inutile indossare una corazza così pesante, se poi non la si sa portare!

È stata una fortuna per quei tre pazzi che l’ultimo uccello si sia arreso, dandomi così la possibilità di lanciare a Harael la mia preziosissima pozione curativa da far ingerire a Rednoras. Nel risollevarsi, neanche un grazie per avergli salvato la vita: me ne ricorderò….

Intanto, mi avvento sui corpi dei tre cadaveri, per perquisirli e ricevere la mia mancia di 15 Dragoni. Il superstite non fa altro che ripetere le stesse frasi, “dobbiamo fare presto” e “Xanathor porge i suoi saluti”. Parla poi di “linee gialle nelle fognature”. Mi limito a copiare perfettamente il tatuaggio di Xanathor presente sul corpo di uno di essi, per essere pronto a ricopiarlo ove necessario, e mi allontano dalla scena. NOTA 5: scoprire chi sia Xanathor ed in quale parte del corpo vengano incisi i suoi tatuaggi.

Niente da fare, non c’è verso di andarsene. A livello di sotterfugio, i tre sono dei dilettanti. Un campanellino fissato ad una porta li paralizza come lo sguardo di un basilisco. Tutti uffici, pieni di vecchie scartoffie. Intanto è stato ritrovato al piano superiore, malconcio ma illeso, Renar Neverember, il rampollo nobiliare, che Gunther e Rednoras prendono sotto la propria protezione.

Per fortuna, al pianterreno, si scopre qualcosa di rilevante, ossia un ripostiglio segreto: al suo interno 15 lingotti d’argento e 4 quadri di vedute cittadine.

Dividendoli, ci sparpagliamo. E, a conferma di quanto detto prima, mentre io con due quadri avvolti in una vecchia coperta sgattaiolo via, gli altri vengono fermati dalle guardie col bottino fra le mani. Vedo Renar dire qualcosa agli armigeri, che abbassano lo sguardo come cagnolini bastonati.

Rientrati alla Locanda del Portale, Volothamp passa immediatamente dal sorriso alla tristezza, e gli viene chiesto di interrogare l’uomo-uccello. Alle 5 del mattino, si sta ancora discutendo di cosa possa essere accaduto: Rednoras, astutamente, pensa che per errore possa essere stato catturato Floon invece di Renar, il vero bersaglio. A questo punto, la vita dell’amico di Volo è a forte rischio.

Mentre di sotto si ragiona e si discute, a me è venuta in mente un’idea. Sono ormai in città da quasi 48 ore, è giunto il momento di inviare il mio segnale. Ci penserà Perry, il ragazzino scudiero di Gunther: farò inviare il quadro con la veduta di Baldur’s Gate, la mia città di origine, a Garlen presso la Piazza del Mercato, al fine di fargli capire come io sia arrivato, per dargli modo, ove necessario, di organizzare un incontro. Perry è innocuo e non darà mai nell’occhio.

Al contrario della pattuglia di armigeri che si presenta in locanda, al comando del Capitano Staggett (appena promosso da sergente). Dopo una chiacchierata con Renar, si offrono di accompagnarci presso l’ingresso delle fogne, al fine di evitare ulteriori spargimenti di sangue sulle strade, essendoci una guerra interna fra gli sgherri Zentharim e quelli di Xanathor.

Veniamo lasciati nei pressi del tombino da cui, secondo alcuni testimoni, si è vista gente calarsi accompagnando uno incappucciato.

Avrò dormito due ore stanotte! Mi merito le terme, cazzo!